Le candele giapponesi sono uno degli strumenti più usati nell’analisi tecnica perché raccontano in modo immediato l’andamento dei prezzi sui mercati. Ogni candela non è solo un grafico, ma una piccola storia che mostra il rapporto di forza tra compratori e venditori in un determinato periodo di tempo. Non a caso, chi inizia a fare trading sente subito parlare di grafico a candele giapponesi, il linguaggio universale di chi analizza trend, inversioni e opportunità di mercato.
La loro origine affonda nel Giappone del XVIII secolo, quando il mercante Munehisa Homma iniziò a usarle per prevedere i movimenti del prezzo del riso. Da allora il metodo si è diffuso in tutto il mondo, fino a diventare la base del moderno candlestick trading, applicato oggi su azioni, forex e criptovalute. Oltre ad avere un valore tecnico, le candele trading aiutano a visualizzare la psicologia del mercato: paura, euforia, indecisione e inversioni improvvise.
In questa guida ti porteremo a scoprire il significato delle candele giapponesi, come si costruiscono, quali sono i pattern più importanti e come interpretarli nelle tue strategie. Parleremo anche dei loro limiti e di come integrarli con altri strumenti per fare scelte più consapevoli. Se vuoi scoprire davvero come leggere i grafici a candele giapponesi, sei nel posto giusto. Se preferisci fare subito il primo passo e iniziare a investire in criptovalute, trovi di seguito tutte le info. In ogni caso, il team di VivereOggi.it è sempre pronto a darti assistenza.
Che cosa sono le Candele Giapponesi
Le candele giapponesi sono il metodo di rappresentazione grafica più utilizzato dai trader di tutto il mondo. Con un colpo d’occhio permettono di capire l’andamento dei prezzi, la direzione del mercato e il rapporto di forza tra acquirenti e venditori. A differenza di altri grafici, come quello lineare o a barre, il grafico a candele giapponesi racchiude molte più informazioni in un’unica figura: apertura, chiusura, massimo e minimo. Per questo sono diventate la base dell’analisi tecnica e uno strumento indispensabile nel trading moderno.
Origini storiche e diffusione
La nascita delle candele giapponesi si fa risalire al XVIII secolo in Giappone, grazie al mercante di riso Munehisa Homma. Per primo intuì che dietro l’andamento dei prezzi non c’era solo la legge della domanda e dell’offerta, ma anche la componente emotiva: paura, avidità, aspettative. Da qui nacque un sistema grafico capace di rappresentare non solo numeri, ma anche la psicologia dei mercati.
Molti secoli dopo, le candele arrivarono in Occidente e furono rese popolari da Steve Nison, autore di testi che hanno contribuito a diffonderle prima nel forex e poi in tutte le forme di trading, fino alle criptovalute. Oggi il candlestick trading è impiegato da professionisti e principianti, su timeframe che vanno dai grafici “intraday” a quelli settimanali.
Definizione e confronto con altri grafici
Una candela giapponese rappresenta l’andamento di un asset in un determinato intervallo di tempo. Ogni candlestick è composta da più parti:
- Corpo (body): mostra la differenza tra prezzo di apertura e di chiusura.
- Ombre o stoppini (shadow / wicks): si tratta di linee sopra e sotto il corpo che indicano i valori massimo e minimo raggiunti.
Il colore della candela rende subito chiaro l’esito della sessione:
- verde o bianco: candela rialzista, che presenta una chiusura sopra l’apertura;
- rosso o nero: candela ribassista, che presenta la chiusura sotto l’apertura.
Rispetto al grafico lineare, che mostra solo i prezzi di chiusura, e al grafico a barre, che è meno intuitivo, il grafico a candele giapponesi consente di leggere il mercato con più immediatezza e precisione.
Candele giapponesi: perché sono così usate nel trading moderno
Il successo delle candele trading è dovuto a tre fattori principali:
- Immediatezza visiva: Con un solo sguardo è possibile cogliere trend, inversioni e zone di equilibrio.
- Rappresentazione della psicologia del mercato: Ogni candela riflette le pressioni di compratori e venditori, e questo si rivela utile per capire il sentiment.
- Flessibilità d’uso: Le candele giapponesi funzionano su qualsiasi mercato (azioni, forex, materie prime, criptovalute) e su qualsiasi orizzonte temporale, dal brevissimo termine al lungo periodo.
Per queste ragioni, studiare le candele giapponesi nel trading è un passaggio obbligato per chiunque voglia avvicinarsi al mondo del trading e imparare a interpretare i movimenti del mercato.
Come si legge un Grafico a Candele
Capire come leggere le candele giapponesi è il primo passo per trasformare un semplice grafico in uno strumento di analisi potente. Ogni candela racchiude in sé una quantità di informazioni che, se interpretate correttamente, permettono di cogliere segnali preziosi sull’andamento del mercato. Dal colore al corpo, dalle ombre alla durata temporale, tutto racconta una storia: quella del conflitto tra compratori e venditori.
Componenti principali di una candela
Una candela giapponese si compone di quattro valori fondamentali:
- Open (apertura): il prezzo all’inizio del periodo considerato.
- Close (chiusura): il prezzo alla fine dello stesso periodo.
- High (massimo): il punto più alto raggiunto.
- Low (minimo): il punto più basso toccato.
Questi elementi vengono rappresentati attraverso:
- Real body (corpo): rettangolo centrale che mostra la distanza tra apertura e chiusura.
- Shadow o wick (ombre): linee sottili sopra e sotto il corpo, che segnalano i massimi e i minimi.
In poche linee, il grafico a candele giapponesi offre molto più di un semplice movimento di prezzo: mostra la forza relativa tra chi compra e chi vende.

Differenza tra candela rialzista e ribassista
Non tutte le candele raccontano la stessa storia. Il colore è ciò che rende immediata la lettura:
- Candela rialzista (verde o bianca): il prezzo di chiusura è superiore a quello di apertura. Segnala prevalenza degli acquirenti.
- Candela ribassista (rossa o nera): il prezzo di chiusura è inferiore a quello di apertura. Indica la forza dei venditori.
Grazie a questa distinzione visiva, i grafici candlestick permettono di distinguere rapidamente sessioni positive da sessioni negative, facilitando l’analisi del trend in corso.

Importanza del timeframe
Un altro elemento chiave per leggere candele giapponesi è il timeframe, ovvero l’intervallo di tempo che ogni candela rappresenta.
- Su un grafico a 5 minuti, ogni candela racchiude le contrattazioni di 5 minuti.
- Su un grafico orario (1h), ogni candela rappresenta un’ora di mercato.
- Nei grafici giornalieri o settimanali, invece, ogni candela corrisponde rispettivamente a una giornata o a un’intera settimana di scambi.
Il timeframe influenza direttamente l’interpretazione: un trend rialzista su un grafico intraday potrebbe essere solo una piccola correzione se osservato in ottica settimanale. Per questo i trader esperti confrontano più timeframe prima di prendere decisioni operative.

Cosa rivelano le candlestick su trend e sentiment
Le candele trading non sono solo figure grafiche: raccontano il “sentiment” del mercato. La sequenza di più candele consecutive consente di individuare:
- la tendenza dominante (rialzista, ribassista o laterale),
- la forza relativa di compratori e venditori,
- i momenti di equilibrio o indecisione.
Un grafico a candele può mostrare, ad esempio, l’esaurimento di un trend ribassista attraverso lunghe lower shadow, oppure l’entusiasmo dei compratori in una serie di candele bianche o verdi consecutive.
In questo modo, l’analisi candlestick diventa uno strumento indispensabile per comprendere sia i dati oggettivi dei prezzi sia la componente psicologica che muove i mercati.
Tipi di Candele Giapponesi di Base
Prima di affrontare i pattern più complessi, è fondamentale conoscere le candele giapponesi di base, quelle figure semplici che ricorrono continuamente nei grafici. Sono la grammatica del linguaggio candlestick: senza saperle riconoscere e interpretare, diventa impossibile leggere con efficacia un trend o il sentiment del mercato.
Long e Short Days
Le prime differenze da osservare riguardano la lunghezza del real body (corpo) della candela.
- Una Long Day mostra un corpo ampio, segno che in quella sessione una delle due forze (compratori o venditori) ha dominato senza lasciare spazio all’altra.
- Una Short Day ha invece un corpo molto ridotto, che racconta di una giornata incerta, con prezzi di apertura e chiusura vicini tra loro.
Queste configurazioni elementari aiutano a misurare l’intensità del movimento: un corpo lungo indica convinzione e direzionalità, un corpo corto invece segnala debolezza o mancanza di decisione.
Spinning Top (indecisione)
Lo Spinning Top è una candela con corpo piccolo e ombre (superiore e inferiore) piuttosto pronunciate. In pratica, i prezzi durante la sessione hanno oscillato molto, ma la chiusura è rimasta vicina al livello di apertura.
Questa struttura riflette una condizione di indecisione del mercato: nessuna delle due parti ha prevalso in modo netto. In base al contesto, lo spinning top può:
- anticipare una pausa temporanea all’interno di un trend forte;
- segnalare l’inizio di una fase di consolidamento o laterale.
È quindi una candela di equilibrio instabile, che da sola non fornisce segnali operativi forti ma acquista significato se letta insieme ad altre.
Doji e le sue varianti
Il Doji è forse la candela giapponese più famosa. Si riconosce perché il prezzo di apertura e chiusura coincidono (o sono molto vicini), creando un corpo praticamente inesistente. Il mercato mostra un perfetto equilibrio tra acquirenti e venditori.
Esistono diverse varianti, che assumono significati leggermente differenti:
- Doji classico – corpo nullo e ombre ridotte; indica incertezza.
- Long-legged Doji – ombre molto lunghe sopra e sotto; segnala estrema volatilità e indecisione.
- Dragonfly Doji – ha una lunga ombra inferiore e nessuna superiore; spesso interpretato come possibile inversione rialzista.
- Gravestone Doji – l’opposto del dragonfly, con lunga ombra superiore; può segnalare un potenziale ribasso.
- Doji Star – compare all’interno di configurazioni più ampie (come Morning Star ed Evening Star), rafforzando i segnali di inversione.
I Doji non vanno mai considerati isolatamente: hanno più valore se si formano in corrispondenza di supporti, resistenze o trend ben definiti.

Marubozu (rialzista e ribassista)
Il Marubozu è una candela senza ombre, formata solo dal corpo pieno. È la rappresentazione più chiara di un mercato dominato da una sola forza.
- Marubozu rialzista: candela verde (o bianca) che apre sul minimo e chiude sul massimo. Segnala forte pressione dei compratori e spesso anticipa la continuazione di un trend al rialzo.
- Marubozu ribassista: candela rossa (o nera) che apre sul massimo e chiude sul minimo. Mostra la completa prevalenza dei venditori, tipica dei momenti di crollo o forte correzione.
La presenza di un Marubozu sul grafico è un segnale di grande energia direzionale: da solo non basta per costruire una strategia, ma inserito nel contesto giusto aiuta a comprendere la forza del movimento in atto.
Pattern di Candele Giapponesi
Dopo aver visto le candele di base, è il momento di passare ai pattern candlestick veri e propri: configurazioni di una o più candele che i trader usano per interpretare possibili movimenti futuri del prezzo. Non si tratta di formule magiche: ogni pattern ha bisogno di essere contestualizzato, verificato su più timeframe e possibilmente confermato da altri strumenti di analisi tecnica. Tuttavia, conoscere le figure più comuni è un passaggio fondamentale per chi vuole imparare a leggere i mercati in modo consapevole.
Pattern rialzisti (Bullish)
Questi modelli compaiono spesso dopo una fase di ribasso e vengono interpretati come segnali di potenziale inversione verso l’alto.
- Hammer (Martello): candela con corpo piccolo e lunga ombra inferiore, indica che i venditori hanno spinto in basso i prezzi ma i compratori hanno reagito con forza.
- Inverted Hammer: simile all’hammer ma con lunga ombra superiore; può segnalare un’inversione rialzista dopo un trend discendente.
- Morning Star: configurazione di tre candele (una ribassista, una piccola di indecisione e una rialzista); segnala un cambio di sentiment da bearish a bullish.
- Bullish Engulfing: due candele consecutive, la seconda rialzista ingloba completamente il corpo della prima ribassista. Spesso indica una ripartenza al rialzo.
- Piercing Line: pattern a due candele; la prima ribassista è seguita da una candela rialzista che chiude oltre metà del corpo precedente.
- Three White Soldiers: tre candele rialziste consecutive con chiusure crescenti; forte segnale di spinta dei compratori.
- Homing Pigeon: simile all’Harami, ma formato da due candele ribassiste, la seconda contenuta nel corpo della prima. Visto in contesto discendente, può anticipare un’inversione.
Pattern ribassisti (Bearish)
All’opposto, questi pattern nascono di solito al culmine di un rialzo e indicano che i venditori stanno prendendo il controllo.
- Hanging Man (Uomo Impiccato): identico nell’aspetto all’hammer, ma compare dopo un trend rialzista e suggerisce un possibile ribasso.
- Shooting Star: corpo piccolo e lunga ombra superiore; segnala la difficoltà dei compratori a sostenere nuovi massimi.
- Evening Star: configurazione speculare alla Morning Star, con tre candele che indicano passaggio da forza rialzista a ribassista.
- Bearish Engulfing: due candele consecutive in cui la seconda ribassista ingloba la prima rialzista; segnale di forte pressione dei venditori.
- Dark Cloud Cover: una candela ribassista che apre sopra il massimo della precedente rialzista ma chiude sotto la sua metà; spesso interpretata come avviso di correzione.
- Three Black Crows: tre candele ribassiste consecutive, tutte con chiusure più basse; indicano debolezza marcata del mercato.
- Descending Hawk: due candele rialziste consecutive, la seconda più piccola e contenuta nella prima; vista dopo un trend al rialzo, può preannunciare esaurimento della spinta.
Pattern neutri o bidirezionali
Ci sono poi figure che non hanno una direzione univoca e devono essere lette nel contesto del grafico.
- Doji: il più noto tra i modelli di indecisione, con apertura e chiusura coincidenti. Le varianti (long-legged, dragonfly, gravestone) possono segnalare fasi di consolidamento o possibili inversioni.
- Harami: pattern a due candele in cui la seconda è contenuta nel corpo della prima. Può essere rialzista o ribassista a seconda del trend precedente. Esiste anche l’Harami Cross, quando la seconda candela è un Doji.
- Tweezer Top e Bottom: due candele con massimi o minimi coincidenti. Se appaiono su livelli importanti, possono indicare un doppio massimo o doppio minimo.
- Master Sail: una grande candela che racchiude le successive; un’eventuale rottura al rialzo o al ribasso diventa un segnale direzionale.
- Bambino abbandonato (Abandoned Baby): configurazione rara a tre candele con Doji isolata in gap rispetto alle altre due. A seconda della posizione può essere bullish o bearish.

Candele Giapponesi: Come Usare i Pattern nel Trading
Sapere riconoscere un pattern a candele non basta: il vero valore nasce quando impari a inserirlo in una strategia di trading strutturata, evitando letture isolate che rischiano di trasformarsi in errori costosi. Le candele giapponesi sono uno strumento potente, ma funzionano meglio quando vengono confermate da altri elementi tecnici, da volumi significativi o da livelli chiave di prezzo. In questa sezione vediamo come renderle davvero operative.
Conferme e validità dei segnali
Un pattern candlestick non va mai preso alla lettera: il suo significato aumenta se la configurazione viene seguita da segnali di conferma. Alcuni esempi pratici:
- attendere la chiusura della candela successiva, perché solo così si può validare un’inversione o una continuazione del trend;
- analizzare i volumi: un pattern engulfing accompagnato da volumi alti ha un peso molto maggiore rispetto a uno nato in assenza di scambi;
- considerare il contesto grafico: lo stesso Hammer avrà valore diverso se appare a metà di una congestione laterale oppure dopo un downtrend prolungato su un livello di supporto.
Combinazione con indicatori tecnici
I candlestick pattern diventano molto più affidabili se combinati con altri strumenti di analisi tecnica. Alcune delle combinazioni più comuni includono:
- RSI (Relative Strength Index): utile per valutare se il mercato è in ipercomprato o ipervenduto. Ad esempio, una Morning Star confermata da RSI in ipervenduto è considerata un segnale forte.
- MACD (Moving Average Convergence Divergence): può evidenziare divergenze o incroci di tendenza che rinforzano la validità di un pattern come la Shooting Star.
- Medie mobili: spesso i trader osservano come i pattern interagiscono con EMA o SMA (50, 100, 200 periodi). Un Hammer che rimbalza su una media mobile chiave aumenta le probabilità di inversione.
- Supporti e resistenze: un Engulfing ribassista a ridosso di una resistenza storica ha un peso decisamente superiore rispetto a uno formato in area neutra.
Falsi segnali e limiti dei candlestick
Il fascino delle candele giapponesi sta nella loro immediatezza visiva, ma questa caratteristica può anche ingannare. Alcuni limiti da considerare:
- molti pattern possono generare falsi segnali in mercati molto volatili o poco liquidi;
- la soggettività dell’interpretazione: due trader possono leggere lo stesso Doji in modi opposti, soprattutto se manca un trend chiaro di fondo;
- l’assenza di informazioni sul sentiment di lungo periodo: i candlestick sono più utili nel breve/medio termine, ma non sostituiscono analisi macro o fondamentali;
- la necessità di conferma: isolati, i pattern hanno un’affidabilità limitata, motivo per cui vanno sempre incrociati con altri strumenti.
Esempi pratici dal mercato reale
Per capire come usare davvero i pattern candlestick basta guardare ai mercati:
- Un Bullish Engulfing apparso sul grafico giornaliero di una coppia forex, accompagnato da un picco di volumi, ha spesso anticipato un rimbalzo deciso, soprattutto se in area di supporto.
- Nel mercato azionario, una Evening Star su livelli di resistenza storica ha segnalato diverse volte l’inizio di correzioni di medio termine.
- Nel trading su criptovalute, dove la volatilità è più estrema, i Doji sono frequenti: la loro importanza aumenta se compaiono vicino a soglie psicologiche (come i 30.000$ di Bitcoin).
- Un caso tipico: tre Black Crows consecutivi hanno spesso confermato la fine di un mini-rally e l’avvio di un trend ribassista, soprattutto se confermati dal MACD in divergenza negativa.

Gestione del Rischio nel Candlestick Trading
Imparare a riconoscere i pattern candlestick è soltanto metà del lavoro. Per trasformare la lettura dei grafici in una strategia sostenibile, serve una solida gestione del rischio. Senza regole chiare di money management, anche il miglior segnale può trasformarsi in una perdita significativa. In questa sezione vediamo come impostare stop loss e take profit, come gestire la diversificazione e perché la disciplina psicologica è decisiva.
Stop loss e take profit
Ogni configurazione di candele giapponesi ha un suo livello tecnico che può aiutare a posizionare ordini di protezione. Alcuni esempi concreti:
- con un Hammer (martello) in un trend ribassista, molti trader impostano lo stop loss sotto il minimo della candela, mentre l’eventuale take profit si colloca su una resistenza vicina;
- in presenza di una Dark Cloud Cover, spesso si piazza lo stop loss sopra il massimo della candela ribassista, cercando un obiettivo di profitto sulla media mobile o su un supporto precedente;
- con pattern più ampi come l’Engulfing, la logica è simile: protezione subito oltre il massimo/minimo del pattern, target su livelli tecnici ben identificati.
La regola chiave è non improvvisare: uno stop loss deve essere parte integrante del piano, non una decisione presa “a caldo” quando il mercato va contro.
Diversificazione e money management
Un altro pilastro del candlestick trading è il dimensionamento della posizione. Il principio più diffuso è la regola dell’1%:
- non rischiare più dell’1% del capitale disponibile in una singola operazione;
- distribuire gli investimenti su più asset o mercati per ridurre l’impatto di un trade negativo;
- monitorare il drawdown complessivo, cioè la massima perdita accumulata rispetto al capitale iniziale.
In questo modo anche una serie di operazioni andate male non compromette l’intero portafoglio. La diversificazione non elimina i rischi, ma li rende più gestibili, soprattutto nei mercati ad alta volatilità come forex e criptovalute.
Psicologia del trading e disciplina
Il fattore più sottovalutato nel trading con le candele giapponesi non è tecnico, ma emotivo. Un segnale candlestick può essere chiaro, ma senza disciplina rischi di rovinarlo.
- Euforia e paura: due emozioni che portano a chiudere troppo presto un trade vincente o a mantenere troppo a lungo una posizione in perdita.
- Overtrading: vedere pattern ovunque e aprire operazioni senza filtri riduce la lucidità e aumenta i rischi.
- Disciplina operativa: rispettare il piano, senza spostare stop loss o aumentare la leva per “recuperare”, è ciò che distingue un trader costante da chi brucia il conto.
Molti professionisti tengono un diario di trading in cui annotano operazioni, errori e stati emotivi: un metodo pratico per migliorare la propria gestione psicologica nel tempo.
Vantaggi e Limiti delle Candele Giapponesi
Le candele giapponesi sono uno degli strumenti di analisi tecnica più popolari al mondo. Offrono una rappresentazione grafica che permette di cogliere in un attimo il rapporto di forza tra compratori e venditori. Tuttavia, come ogni metodologia, hanno punti di forza evidenti ma anche debolezze che è fondamentale conoscere per non cadere in interpretazioni fuorvianti.
Punti di forza
L’uso dei candlestick pattern si è diffuso così tanto nel trading moderno perché unisce semplicità e ricchezza informativa. Alcuni aspetti distintivi:
- Chiarezza visiva: a colpo d’occhio si distinguono trend rialzisti e ribassisti grazie al colore e alla struttura delle candele.
- Immediatezza nell’interpretazione: un pattern come un Doji o un Hammer trasmette subito un’informazione precisa sul sentiment di mercato.
- Adattabilità: le candele giapponesi funzionano su qualunque mercato — azioni, forex, materie prime o criptovalute — e su diversi timeframe (dal grafico a 5 minuti fino al settimanale).
- Supporto alla psicologia del trader: mostrano chiaramente dove la pressione degli acquirenti o dei venditori si è imposta, aiutando a comprendere la dinamica di mercato oltre ai semplici numeri.
Questa capacità di “raccontare una storia” attraverso la forma di ogni candela spiega perché siano considerate un linguaggio universale per i trader.
Debolezze delle Candele Giapponesi
Nonostante i molti vantaggi, le candele giapponesi non sono uno strumento infallibile. Anzi, se utilizzate da sole possono generare fraintendimenti:
- Interpretazioni soggettive: lo stesso pattern può essere letto in modo diverso a seconda dell’esperienza del trader e del contesto.
- Falsi segnali: soprattutto in mercati molto volatili, figure come Engulfing o Shooting Star possono anticipare inversioni che in realtà non si verificano.
- Inefficacia nel lungo periodo: i candlestick sono pensati per cogliere movimenti di breve/medio termine; se isolati, non forniscono indicazioni solide sulle tendenze strutturali del mercato.
- Necessità di conferma: un pattern diventa davvero affidabile solo se accompagnato da altri strumenti, come volumi, supporti/resistenze o indicatori tecnici.
Per questo motivo, i trader più esperti tendono a combinare la lettura dei candlestick con metodologie di analisi complementari, evitando di basare intere strategie soltanto su un singolo segnale grafico.
Dalla Teoria alla Pratica: il Prossimo Passo nel Candlestick Trading
Le candele giapponesi sono uno strumento che unisce immediatezza e profondità. Offrono al trader la possibilità di leggere il mercato in modo più intuitivo rispetto a grafici a barre o a linee, ma da sole non bastano. La vera forza sta nell’integrarle con altri metodi di analisi tecnica, così da avere un quadro completo e ridurre i rischi di falsi segnali.
Candele giapponesi: strumento utile ma non unico
Il candlestick trading aiuta a interpretare il sentiment del mercato e a cogliere i punti di inversione o di continuazione dei trend. Tuttavia, va sempre affiancato a strumenti complementari come:
- analisi dei volumi, per capire la forza reale di un movimento;
- indicatori tecnici, come RSI o medie mobili, che filtrano i falsi segnali;
- analisi fondamentale, soprattutto su asset come azioni e criptovalute, dove le notizie influenzano i prezzi.
Studio e pratica costante
Il modo migliore per imparare a leggere le candele giapponesi è mettersi alla prova. Prima di rischiare capitale reale, molti trader iniziano con un conto demo, dove possono testare strategie e pattern senza conseguenze economiche. Questo approccio consente di:
- riconoscere le figure più comuni in tempo reale;
- sviluppare la disciplina necessaria a rispettare stop loss e take profit;
- allenare l’occhio alla psicologia del mercato.
Se vuoi fare un passo in più, il consiglio è semplice: continua a informarti. Le candele giapponesi sono solo l’inizio di un percorso che può portarti a padroneggiare il trading con maggiore sicurezza.
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FAQ – Domande frequenti sulle Candele Giapponesi
Le candele giapponesi sono un tipo di rappresentazione grafica dei prezzi basata su quattro valori: apertura, chiusura, massimo e minimo. Ogni candela racconta la dinamica di una sessione di mercato e aiuta a capire il sentiment degli operatori.
Per leggere un grafico a candele giapponesi bisogna osservare il corpo (real body) e le ombre (shadow). Un corpo verde o bianco indica una candela rialzista (chiusura sopra l’apertura), mentre rosso o nero segnala una candela ribassista. Le ombre mostrano i livelli di massimo e minimo della sessione.
Tra i pattern candlestick più noti troviamo:
rialzisti: Hammer, Morning Star, Bullish Engulfing, Three White Soldiers;
ribassisti: Shooting Star, Bearish Engulfing, Dark Cloud Cover, Three Black Crows;
neutri: Doji, Harami, Tweezer Top e Bottom.
Le candele trading non sono infallibili: possono generare falsi segnali e hanno bisogno di conferme da altri strumenti, come indicatori tecnici o analisi dei volumi. Usarle da sole nel lungo periodo può portare a errori di interpretazione.