Comprare criptovalute oggi significa accedere a una nuova classe di asset digitali nati con Bitcoin e sviluppati con Ethereum, che vanno oltre il semplice trasferimento di valore. Per il pubblico retail l’interesse è pratico: come comprare criptovalute in modo semplice, dove comprare criptovalute senza errori, quali strumenti usare per vendere e acquistare criptovalute con costi e tempi chiari. Per gli investitori più esperti l’attenzione si sposta su diversificazione, gestione del rischio e accesso a servizi finanziari innovativi (pagamenti, DeFi, rendite on-chain). In entrambi i casi, acquistare criptovalute non è più un gesto pionieristico: è un processo che richiede metodo, scelta delle piattaforme per acquistare criptovalute e una comprensione basilare di wallet e sicurezza.
Allo stesso tempo, è fondamentale conoscere i rischi. Le criptovalute presentano volatilità elevata, fasi di ribasso marcate e assenza di tutele equivalenti alle valute a corso legale: il valore non è garantito da una banca centrale e può risentire della domanda di mercato e di shock esterni. A questo si aggiungono rischi operativi (errori, perdita di chiavi), tecnologici (phishing, malware) e comportamentali (overtrading, leva eccessiva). Chi vuole acquistare criptovalute deve muoversi con prudenza: informarsi, usare fornitori affidabili e proteggersi con misure come l’autenticazione a due fattori e il backup della seed phrase. Questa guida non è un invito all’investimento: è uno strumento informativo per aiutarti a capire come acquistare crypto e comprare monete virtuali in modo più consapevole, con un approccio realistico ai pro e contro.
Oggi esistono due strade principali: l’acquisto “spot” su exchange regolamentati, con apertura conto, KYC, versamento fondi (SEPA, carta, PayPal) e trasferimento su wallet custodial o non-custodial; oppure l’esposizione al prezzo tramite strumenti finanziari come CFD, Knock-Out o ETP, che replicano l’andamento delle crypto con leva e rischi specifici. In questa guida troverai tutto: dalla scelta della piattaforma per acquistare criptovalute, ai metodi di pagamento, ai criteri su quali criptovalute acquistare, fino alla loro conservazione in sicurezza. Se invece desideri iniziare subito a investire in criptovalute, il team di vivereoggi.it è a tua disposizione per darti tutta l’assistenza che ti serve.
Perché (e quando) ha senso comprare criptovalute
Comprare criptovalute non significa solo acquistare un asset speculativo: oggi vuol dire accedere a un ecosistema digitale che sta trasformando il modo in cui trasferiamo valore, risparmiamo e persino costruiamo nuovi servizi finanziari.
Dal pagamento istantaneo in Bitcoin all’investimento di lungo periodo in Ethereum o altre altcoin, fino alle opportunità della finanza decentralizzata (DeFi), il ventaglio di possibilità è ampio. Tuttavia, capire quando acquistare criptovalute e con quale obiettivo resta fondamentale: ogni scelta deve essere collegata a esigenze personali, profilo di rischio e orizzonte temporale.
Opportunità e casi d’uso (pagamenti, investimento, DeFi)
Le criptovalute possono rispondere a diversi bisogni, che vanno oltre la semplice speculazione:
- Pagamenti veloci e internazionali: sempre più esercenti accettano monete virtuali come Bitcoin, mentre protocolli innovativi (Lightning Network, stablecoin) permettono trasferimenti rapidi e a basso costo.
- Diversificazione del portafoglio: per alcuni investitori, acquistare criptovalute è un modo per affiancare asset non correlati alle valute tradizionali o agli indici di borsa, con l’obiettivo di proteggersi da inflazione o instabilità economica.
- Accesso alla DeFi: attraverso piattaforme decentralizzate è possibile prestare, ottenere interessi o scambiare token senza intermediari. Comprare crypto in questo caso non è fine a sé stesso, ma un passaggio per entrare in servizi che replicano funzioni bancarie in chiave digitale.
- Innovazione tecnologica: scegliere di acquistare criptovaluta può avere anche un valore “strategico”, partecipando a progetti che stanno ridisegnando settori come supply chain, gaming o identità digitale.
Queste opportunità spiegano perché, anche a fronte dei rischi, cresce l’interesse verso quali criptovalute acquistare e quali strategie adottare.
Rischi e volatilità: cosa sapere prima di iniziare
Se è vero che le crypto hanno registrato performance straordinarie, è altrettanto vero che i rischi sono elevati. Secondo i dati riportati da istituzioni finanziarie, il Bitcoin ha conosciuto drawdown superiori all’80%, con oscillazioni quotidiane capaci di mettere alla prova anche l’investitore più esperto. Alcuni elementi da tenere a mente:
- Volatilità estrema: i prezzi possono crescere rapidamente ma subire cali altrettanto drastici.
- Assenza di tutele: a differenza delle valute tradizionali, non esiste una banca centrale pronta a intervenire in caso di crisi.
- Rischi tecnologici: errori di invio fondi, furti informatici o smarrimento delle chiavi private possono comportare perdite irreversibili.
- Mercato non regolamentato: molti progetti nascono senza controlli stringenti e possono rivelarsi insostenibili o fraudolenti.
In quest’ottica, comprare criptovalute non è mai una scelta da prendere alla leggera. Ha senso farlo solo dopo aver compreso che si tratta di un investimento ad alto rischio, destinato a occupare una quota limitata e ben bilanciata del portafoglio complessivo. Per alcuni è un’opportunità di lungo periodo, per altri una scommessa tecnologica: in entrambi i casi serve preparazione e consapevolezza.
Dove comprare criptovalute: piattaforme e alternative
Quando si parla di comprare criptovalute, la prima domanda che ci si pone è: dove conviene farlo in modo sicuro e trasparente? Negli ultimi anni le opzioni disponibili si sono moltiplicate. Accanto agli exchange centralizzati – il canale principale per la maggior parte degli utenti – sono comparsi bancomat dedicati al Bitcoin, servizi fintech che permettono l’acquisto diretto e soluzioni peer-to-peer. Esistono poi strumenti finanziari, come CFD, Knock-Out ed ETP, che consentono di esporsi al prezzo delle criptovalute senza detenerle realmente. Ognuna di queste alternative presenta vantaggi e limiti che è importante conoscere prima di scegliere la strada più adatta alle proprie esigenze.
Exchange centralizzati (registrazione, KYC, copertura asset; flusso tipo Coinbase)
Gli exchange centralizzati rappresentano oggi la modalità più diffusa per acquistare criptovalute. Piattaforme come Coinbase o Binance permettono di aprire un conto, depositare fondi e accedere a un ampio catalogo di asset digitali.
Il processo prevede alcuni passaggi standard:
- Registrazione e verifica KYC: per motivi di sicurezza e conformità normativa, è necessario fornire un documento d’identità valido e in alcuni casi una prova di residenza.
- Deposito fondi: a seconda della piattaforma, si possono usare bonifici SEPA, carte di credito/debito o, in certi casi, sistemi come PayPal.
- Scelta della criptovaluta: l’utente può selezionare dal catalogo la moneta digitale da comprare, che sia Bitcoin, Ethereum o altre crypto emergenti.
- Conferma dell’acquisto: prima della conclusione viene mostrata un’anteprima con importo, commissioni e tasso di conversione.
Questi operatori offrono in genere decine o centinaia di criptovalute da acquistare, con commissioni e interfacce differenti. Il vantaggio principale è l’ampia copertura e la facilità d’uso; lo svantaggio, la necessità di affidarsi a un soggetto terzo per la custodia iniziale dei fondi.
Altre opzioni: bancomat Bitcoin, servizi fintech e P2P
Non esistono solo i crypto exchange. In alcune città italiane sono ormai disponibili i cosiddetti bancomat Bitcoin: terminali che permettono di inserire contanti o carte e ricevere criptovalute sul proprio wallet. Sono una soluzione comoda per chi preferisce operare offline, ma spesso hanno commissioni più elevate rispetto alle piattaforme online.
Accanto a questi strumenti troviamo anche i servizi fintech che hanno integrato il supporto alle valute digitali. App come Revolut o Wirex consentono di comprare criptovalute direttamente dal conto, spesso con limiti precisi e funzionalità ridotte rispetto a un vero exchange. Anche PayPal ha introdotto la possibilità di acquistare e utilizzare alcune crypto per i pagamenti.
Infine, esiste il mercato peer-to-peer (P2P): servizi che mettono in contatto diretto compratori e venditori. Queste piattaforme – un tempo di nicchia, oggi più diffuse – consentono di fissare prezzo e metodo di pagamento in autonomia. Pur offrendo maggiore flessibilità, richiedono cautela perché l’assenza di un intermediario aumenta i rischi legati a frodi o dispute.
Esporsi al prezzo senza wallet: CFD, Knock-Out, ETP
Un’alternativa al comprare criptovalute in senso stretto è quella di utilizzare strumenti finanziari che replicano l’andamento del prezzo senza richiedere la custodia di un wallet. È la logica di banche e broker che propongono alcuni tipi di opzioni principali:
- CFD (Contract for Difference): contratti derivati che permettono di guadagnare (o perdere) sulla differenza di prezzo tra apertura e chiusura della posizione, anche con effetto leva.
- Knock-Out Options: strumenti opzionali con barriera di protezione che limita la perdita al premio pagato. Anche qui si opera con leva, ma il rischio massimo è noto a priori.
- ETP (Exchange Traded Product): prodotti quotati su mercati regolamentati che replicano l’andamento di asset come Bitcoin o Ethereum, acquistabili con modalità simili agli ETF.
Il grande vantaggio di questi strumenti è che si può operare direttamente dal conto titoli, senza preoccuparsi di wallet custodial o non-custodial. Lo svantaggio è che non si detiene realmente la criptovaluta: si specula soltanto sul suo valore. Inoltre, l’uso della leva amplifica i movimenti del mercato e richiede competenze avanzate, poiché le perdite possono essere significative.
Come comprare criptovalute (guida passo-passo)
Comprare criptovalute non significa solo cliccare su un pulsante e acquistare Bitcoin o Ethereum: è un processo strutturato che richiede alcuni passaggi fondamentali. Dall’apertura di un conto su una piattaforma regolamentata fino all’effettivo acquisto, ogni fase ha le sue regole, i suoi tempi e le sue differenze a seconda del metodo di pagamento scelto. Seguendo una sequenza chiara e consapevole, sarà più semplice evitare errori e iniziare a investire con maggiore sicurezza.
Apertura conto e verifica KYC
Il primo passo per acquistare criptovalute in modo corretto è registrarsi su una piattaforma per acquistare criptovalute affidabile. Exchange come Coinbase o Kriptomat richiedono di completare una procedura nota come KYC (Know Your Customer), indispensabile per rispettare le normative antiriciclaggio.
Per completare la registrazione sono necessari:
- un documento di identità valido (carta d’identità, passaporto o patente);
- in alcuni casi, una prova di residenza (bolletta o estratto conto);
- una verifica biometrica (selfie o riconoscimento facciale).
I tempi variano: alcune piattaforme convalidano l’account in pochi minuti, altre impiegano qualche ora o fino a un paio di giorni. Una volta approvato il profilo, avrai accesso alle funzioni di deposito e acquisto.
Metodi di pagamento: carta, bonifico SEPA, PayPal, Skrill, Neteller, Sofort
Dopo la registrazione, è necessario collegare un metodo di pagamento per effettuare l’acquisto di criptovalute. Le opzioni principali includono:
- Carta di credito o debito: veloce e intuitiva, permette di comprare criptovalute in pochi istanti, ma con commissioni più alte.
- Bonifico SEPA: metodo tradizionale, solitamente più economico in termini di costi ma con tempi di regolamento di 1-3 giorni lavorativi.
- PayPal: sempre più accettato, ideale per chi vuole usare un account già attivo, ma non sempre supportato da tutte le piattaforme.
- Skrill e Neteller: wallet elettronici che consentono di acquistare criptovalute anche in diverse valute fiat.
- Sofort: sistema diffuso in Europa che consente trasferimenti bancari rapidi e sicuri.
Ogni metodo ha vantaggi e svantaggi: la scelta dipende dal bilanciamento tra rapidità, commissioni e comodità personale.
Primo ordine spot: scegliere l’asset, inserire l’importo, confermare
Una volta collegato un metodo di pagamento, puoi effettuare il tuo primo acquisto di criptovalute. Gli step sono simili sulle principali piattaforme:
- seleziona la criptovaluta desiderata (es. comprare Bitcoin o comprare Ethereum);
- digita l’importo da investire in euro o nella valuta locale;
- visualizza l’anteprima della transazione, che include quantità di token acquistati e commissioni applicate;
- conferma l’operazione e attendi la notifica di esecuzione.
Il risultato sarà la comparsa della tua cripto nel portafoglio virtuale dell’exchange. Da qui potrai decidere se conservarla sulla piattaforma o trasferirla in un wallet esterno.
Costi, limiti, tempi di regolamento e buone pratiche
Ogni piattaforma applica commissioni variabili: solitamente una percentuale sull’importo acquistato, che può oscillare tra lo 0,1% e il 3% a seconda del metodo di pagamento. Alcuni servizi prevedono limiti giornalieri o settimanali per depositi e acquisti, differenziati in base al livello di verifica KYC completato.
In termini di velocità:
- gli acquisti con carta o wallet criptovalute digitali (PayPal, Skrill, Neteller) sono immediati;
- i bonifici SEPA richiedono invece fino a 72 ore;
- sistemi come Sofort offrono un compromesso tra i due estremi.
Per ridurre i rischi e i costi, è consigliabile:
- iniziare con importi contenuti e aumentare solo con maggiore esperienza;
- diversificare i metodi di acquisto;
- monitorare sempre le commissioni prima di confermare l’ordine;
- attivare sistemi di sicurezza come 2FA (autenticazione a due fattori).
In questo modo, l’esperienza di comprare criptovalute diventa più sicura, trasparente e sostenibile sul lungo periodo.
Quali criptovalute comprare (non è un consiglio finanziario)
Decidere quali criptovalute acquistare non è un’operazione banale. Il mercato è ampio, in continua evoluzione e non esiste una risposta valida per tutti. Piuttosto che fornire “consigli di investimento”, è utile comprendere alcuni criteri oggettivi per valutare le diverse categorie di asset digitali.
In questo modo sarà più semplice orientarsi tra large cap consolidate come Bitcoin ed Ethereum, un universo di altcoin dalle potenzialità variabili e le sempre più diffuse stablecoin, nate per ridurre la volatilità. L’approccio corretto è ragionare in termini di obiettivi personali, orizzonte temporale e tolleranza al rischio, usando una sorta di “check-list” di valutazione.
Large cap: Bitcoin ed Ethereum come pilastri del mercato
Quando si parla di comprare criptovalute, i primi nomi che emergono sono Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH).
- Bitcoin è considerato la “riserva digitale di valore”: è la criptovaluta con la maggiore capitalizzazione e il track record più lungo. La sua scarsità programmata (21 milioni di unità) e la diffusione globale ne fanno l’asset di riferimento per chi cerca stabilità relativa e liquidità immediata.
- Ethereum, nato nel 2015, ha introdotto gli smart contract e ospita la maggior parte delle applicazioni di finanza decentralizzata (DeFi) e token non fungibili (NFT). Questo lo rende più “tecnologico” e dinamico, ma comunque con un ruolo centrale nei portafogli crypto.
Le large cap hanno il vantaggio di essere più liquide e presenti su tutte le principali piattaforme per acquistare criptovalute, con spread ridotti e maggiore trasparenza sui prezzi. Rappresentano quindi la porta d’ingresso per chi inizia a comprare monete virtuali e un punto fermo per chi già opera sul mercato.
Altcoin e stablecoin: diversificazione e rischi specifici
Oltre alle regine del settore esiste un panorama vastissimo di altcoin, cioè tutte le criptovalute diverse da BTC ed ETH. Alcune hanno solide basi tecnologiche (ad esempio soluzioni per la scalabilità o la privacy), altre nascono con finalità settoriali (gaming, supply chain, identità digitale). Tuttavia la maggior parte presenta una volatilità molto elevata, un rischio di abbandono da parte della community o addirittura casi di truffa.
Accanto alle altcoin troviamo le stablecoin, asset digitali ancorati a valute tradizionali come il dollaro o l’euro. L’obiettivo è offrire uno strumento di scambio stabile, utile per chi vuole spostare fondi senza subire i forti sbalzi di prezzo tipici delle crypto. Anche qui, però, è importante distinguere tra stablecoin realmente garantite da riserve trasparenti e progetti meno solidi che possono esporre a rischi inattesi.
La diversificazione può avere senso, ma sempre in modo equilibrato: investire una quota limitata in altcoin selezionate o usare stablecoin per gestire la liquidità può integrare un portafoglio, senza dimenticare che la base rimane nelle criptovalute più capitalizzate.
Check-list di valutazione: come analizzare una criptovaluta
Prima di comprare criptovalute meno conosciute, è utile seguire una serie di criteri oggettivi. Una sorta di check-list che aiuta a separare i progetti solidi da quelli speculativi:
- Fondamentali del progetto: qual è l’utilità reale della criptovaluta? Risolve un problema concreto o ha una semplice funzione speculativa?
- Governance e team: chi gestisce lo sviluppo? Ci sono sviluppatori attivi, community solide e partner istituzionali?
- Liquidità e volume di scambi: l’asset è trattato su più exchange? Ci sono volumi sufficienti per comprare e vendere senza difficoltà?
- Trasparenza: il progetto ha una documentazione chiara (white paper), aggiornamenti costanti e una roadmap credibile?
- Risk budget personale: che quota del capitale sei disposto a perdere se l’asset crolla? La volatilità va sempre rapportata agli obiettivi di investimento.
Seguire questi punti non elimina i rischi, ma permette di affrontare l’acquisto di criptovalute con maggiore consapevolezza. In un mercato in rapida evoluzione, la selezione critica è la chiave per costruire un portafoglio equilibrato.
Come conservare le criptovalute in sicurezza
Comprare criptovalute è solo il primo passo: la vera sfida arriva quando bisogna decidere dove e come custodirle. A differenza delle monete tradizionali, non esistono sportelli bancari a cui rivolgersi in caso di smarrimento. Per questo la scelta del wallet di criptovalute è cruciale: è lo strumento che ti permette di detenere e gestire i tuoi asset digitali, proteggendoli da rischi esterni. Esistono due grandi famiglie di portafogli – custodial e non-custodial – ciascuna con vantaggi e limiti. Conoscerle bene ti aiuterà a bilanciare praticità e sicurezza in base al tuo profilo di investitore.
Wallet custodial (pro: semplicità; contro: rischio custode)
I wallet custodial sono portafogli gestiti da terze parti, in genere gli stessi exchange o piattaforme su cui decidi di comprare criptovalute. Funzionano in maniera simile a un conto bancario: l’utente accede tramite credenziali e la piattaforma si occupa della custodia tecnica delle chiavi private.
Vantaggi principali:
- estrema semplicità d’uso, ideale per chi è alle prime armi;
- nessun bisogno di gestire direttamente seed phrase o backup complicati;
- spesso integrati con funzioni extra (trading, staking, pagamenti).
Svantaggi:
- non possiedi realmente le chiavi private, quindi i tuoi asset dipendono dalla solidità della piattaforma;
- rischio di attacchi hacker o di blocchi operativi da parte del custode;
- in caso di problemi, recuperare i fondi può non essere immediato.
In sintesi, i wallet custodial sono adatti a chi cerca immediatezza e non vuole complicazioni tecniche, ma comportano il prezzo di affidarsi a un intermediario.
Wallet non-custodial: seed phrase, hardware wallet, backup sicuri
I wallet non-custodial danno all’utente il pieno controllo delle chiavi private, e quindi delle criptovalute. Sono lo strumento preferito da chi desidera acquistare criptovalute e detenerle senza intermediari.
La gestione richiede alcune accortezze:
- Seed phrase: una sequenza di parole che costituisce la chiave di accesso al wallet. Va custodita in modo sicuro, lontano da occhi indiscreti.
- Backup sicuri: la seed può essere annotata su carta, incisa su supporti in metallo resistenti o archiviata offline. Perdere questa informazione significa perdere definitivamente i fondi.
- Hardware wallet: dispositivi fisici come Ledger o Trezor, che conservano le chiavi private offline e offrono elevata protezione contro malware e phishing.
Questa soluzione riduce i rischi legati a furti digitali, ma comporta una maggiore responsabilità: se perdi la seed phrase o non gestisci correttamente i backup, non esistono sistemi di recupero.
Scelta del wallet: bilanciamento tra sicurezza e accessibilità
Non esiste un portafoglio “migliore” in assoluto: tutto dipende dalle tue esigenze. Chi inizia da poco e muove importi ridotti può preferire un wallet custodial, semplice e integrato nelle principali piattaforme per acquistare criptovalute. Chi invece punta a conservare criptovalute nel lungo periodo o gestisce capitali più consistenti dovrebbe valutare un wallet non-custodial, capace di garantire autonomia e sicurezza.
La decisione va presa bilanciando:
- sicurezza (controllo delle chiavi, protezione offline);
- accessibilità (facilità d’uso, integrazione con piattaforme di acquisto e trading);
- orizzonte temporale dell’investimento.
In definitiva, scegliere come conservare i tuoi asset è parte integrante della strategia di investimento. Significa capire quanto valore attribuisci alla protezione delle chiavi private e quanto sei disposto ad affidarti a un custode esterno.
Strategie di gestione e best practice
Entrare nel mondo delle criptovalute non significa soltanto comprare criptovalute o capire dove acquistare criptovalute: è fondamentale anche sapere come gestirle nel tempo. Una buona strategia può fare la differenza tra un percorso consapevole e un’esperienza rischiosa. In questa sezione vedremo le principali tecniche di gestione, come il Dollar Cost Averaging (DCA), e gli accorgimenti per ridurre i rischi operativi e di sicurezza, così da affrontare con più serenità il mercato delle monete virtuali.
Piccoli importi, DCA, regole di rischio, stop-loss
Una regola di base per chi si avvicina al settore è partire con piccoli importi, in modo da acquisire esperienza senza compromettere il proprio capitale. Questo approccio è strettamente legato al DCA – Dollar Cost Averaging, cioè l’acquisto di criptovalute a intervalli regolari (settimanali o mensili), indipendentemente dal prezzo di mercato. In questo modo si riduce l’impatto della volatilità e si ottiene un prezzo medio più equilibrato nel tempo.
Per gestire il rischio, è utile adottare alcune buone pratiche:
- Diversificazione: non concentrare tutto su un singolo asset, anche se popolare come Bitcoin o Ethereum.
- Allocazione massima: stabilire in anticipo quanto capitale destinare all’acquisto criptovalute (ad esempio non più del 5-10% del portafoglio complessivo).
- Regole chiare di entrata e uscita: fissare un orizzonte temporale e rispettarlo, evitando decisioni impulsive.
- Stop-loss e take-profit: se si utilizzano strumenti finanziari come CFD, Knock-Out o ETP, impostare sempre livelli automatici per limitare le perdite o consolidare i guadagni.
Queste accortezze permettono di trasformare l’atto di acquistare e vendere criptovalute in una strategia strutturata, e non in una scommessa dettata dall’emotività.
Errori da evitare (phishing, exchange non verificati, seed non protetto)
Accanto alle strategie di gestione, ci sono comportamenti da evitare per non mettere a rischio i propri fondi. Le truffe e gli errori più comuni riguardano soprattutto tre aree:
- Phishing: email, link e siti falsi che imitano piattaforme note per rubare credenziali e fondi. È fondamentale verificare sempre l’indirizzo web, attivare l’autenticazione a due fattori e non inserire mai i dati di accesso su portali sospetti.
- Exchange non verificati: scegliere piattaforme prive di licenza o con scarsa reputazione può significare esporsi a commissioni nascoste, scarsa liquidità o addirittura frodi. Meglio optare per piattaforme per acquistare criptovalute solide, con regolamentazioni trasparenti e un buon livello di assistenza.
- Seed non protetto: la chiave privata o la seed phrase di un wallet non custodial è l’unico vero accesso ai fondi. Va conservata offline, al sicuro da occhi indiscreti e non deve mai essere condivisa. Smarrirla equivale a perdere definitivamente l’accesso alle criptovalute.
Essere consapevoli di questi rischi e prevenirli con semplici precauzioni è parte integrante dell’arte di comprare criptovalute in modo responsabile.
Se sei alle prime armi, ti consigliamo di dare un’occhiata al nostro glossario crypto: comprenderai tutte le parole delle criptovalute come un vero esperto.
FAQ – Domande frequenti su come comprare criptovalute
Dove comprare criptovalute in Italia?
In Italia il modo più diffuso e sicuro per comprare criptovalute è utilizzare exchange online regolamentati. Queste piattaforme consentono di aprire un conto, versare fondi in euro e acquistare direttamente asset come Bitcoin o Ethereum. Tra le opzioni più conosciute ci sono Coinbase, Binance, Kraken, Bitstamp e Crypto.com, oltre a operatori europei come Kriptomat. Esistono poi sportelli fisici (bancomat Bitcoin) presenti in alcune città italiane, ma le commissioni sono più alte e l’offerta di asset è limitata. Un’altra possibilità è ricorrere a servizi bancari e fintech che hanno integrato le criptovalute (es. Fineco con strumenti derivati o Revolut e PayPal per piccoli importi).
Come acquistare criptovalute su un exchange (passi rapidi)?
Il processo varia leggermente da piattaforma a piattaforma, ma in genere i passaggi fondamentali sono:
Registrazione: crei un account sull’exchange e attivi la protezione con password sicura e autenticazione a due fattori.
KYC – Know Your Customer: carichi i documenti richiesti (carta d’identità, in alcuni casi prova di residenza) per verificare la tua identità.
Deposito fondi: ricarichi il conto tramite bonifico SEPA, carta di credito/debito o altri metodi supportati.
Ordine di acquisto: selezioni la criptovaluta, inserisci l’importo in euro e confermi la transazione.
Conservazione: lasci le crypto sul wallet integrato dell’exchange (custodial) o le trasferisci su un tuo wallet personale (non-custodial) per maggiore sicurezza.Si può comprare con PayPal/SEPA/carta? Pro & contro
Sì, oggi è possibile acquistare criptovalute con PayPal, bonifico SEPA o carta di credito/debito, ma ogni metodo ha caratteristiche diverse:
Carta di credito/debito
Pro: transazione immediata, facilità d’uso.
Contro: commissioni più alte e in alcuni casi limiti di importo.
Bonifico SEPA
Pro: costi più bassi, ideale per importi consistenti.
Contro: tempi più lunghi (1–3 giorni lavorativi per l’accredito).
PayPal e servizi simili (Skrill, Neteller)
Pro: rapidità e familiarità del metodo di pagamento.
Contro: non sempre disponibile in Italia, commissioni spesso elevate, possibilità di limiti stringenti.
La scelta dipende quindi dal bilanciamento tra rapidità, costi e comodità personale.Quando usare un wallet custodial e quando non-custodial?
Un wallet non è sempre obbligatorio, ma è fortemente consigliato se vuoi avere pieno controllo sui tuoi fondi.
Wallet custodial: fornito dall’exchange o da servizi centralizzati, è comodo perché non richiede la gestione diretta delle chiavi private. Ideale per principianti o per chi fa acquisti occasionali.
Wallet non-custodial: ti consegna la chiave privata o la seed phrase, che solo tu controlli. È l’opzione migliore per chi vuole indipendenza, sicurezza e detenzione di lungo periodo. Possono essere app mobili, portafogli hardware o persino supporti cartacei.Differenza tra comprare crypto e fare trading con CFD/ETP/Knock-Out?
Comprare crypto (spot): significa diventare proprietario delle criptovalute, che puoi trasferire, custodire su un wallet o utilizzare per pagamenti e applicazioni decentralizzate.
Fare trading con CFD, ETP o Knock-Out: non compri direttamente l’asset, ma ti esponi al suo prezzo tramite strumenti finanziari derivati o quotati. Questo ti permette di speculare al rialzo o al ribasso, spesso con leva, senza possedere le monete.
Vantaggi: maggiore flessibilità operativa, possibilità di guadagnare anche in fasi di ribasso.
Svantaggi: rischio più alto, complessità tecnica, non hai alcun diritto sull’uso reale della criptovaluta (non puoi trasferirla né spenderla).
In sintesi: chi vuole davvero acquistare criptovalute e detenerle sceglie il mercato spot; chi cerca solo esposizione di breve periodo al prezzo può valutare strumenti come CFD o ETP, consapevole del rischio aggiuntivo.