L’interesse di Wall Street verso le criptovalute non è mai stato così evidente. Nelle ultime settimane, diversi miliardari e gestori di fondi hedge hanno confermato importanti acquisti dell ETF BlackRock su Bitcoin (IBIT), alimentando un’ondata di fiducia verso l’intero comparto crypto.
Dietro questi movimenti si nasconde una convinzione comune: Bitcoin sta diventando un asset strategico per la finanza globale, e il veicolo preferito dagli investitori istituzionali è proprio il fondo targato BlackRock.
I miliardari di Wall Street puntano su IBIT
Sembra davvero il momento del boom degli ETF criptovalute? Secondo i dati del secondo trimestre, hedge fund di peso come Millennium Management, Schonfeld Strategic Advisors e Farallon Capital hanno accumulato milioni di quote dell’iShares Bitcoin Trust (IBIT), l’ETF lanciato da BlackRock a inizio 2024 e approvato dalla SEC.
Il gestore Israel Englander (Millennium) ha aggiunto 3,8 milioni di quote, rendendo IBIT una delle sue principali partecipazioni. Anche Tom Steyer, Philippe Laffont e Steven Schonfeld hanno incrementato le loro esposizioni, considerandolo un investimento strategico nel lungo termine.
Non si tratta di mosse isolate: il numero di asset manager che detengono IBIT è più che raddoppiato in un solo trimestre, e il capitale gestito complessivamente in ETF Bitcoin è cresciuto di cinque volte.
Un trend che segna un punto di svolta nella storia dei mercati finanziari.
BlackRock: “La crescita di ETF Bitcoin sarà straordinaria”
Il colosso della gestione patrimoniale, con oltre 13 trilioni di dollari in asset, ha espresso apertamente ottimismo.
In un’intervista a CNBC, un portavoce di BlackRock ha dichiarato che gli afflussi verso l’iShares Bitcoin Trust saranno “tremendi” nei prossimi mesi, sottolineando come l’interesse istituzionale per Bitcoin non sia più un esperimento, ma una tendenza consolidata.
L’ETF ha già superato i 100 miliardi di dollari in asset gestiti, generando oltre 245 milioni di dollari in commissioni annuali in meno di due anni.
Numeri che lo collocano tra i lanci di maggior successo nella storia degli ETF, superando colossi storici come l’iShares MSCI EAFE e l’iShares Russell 1000 Growth.
ETF BlackRock cambia le regole del gioco
L’approvazione degli ETF spot su Bitcoin da parte della SEC ha eliminato una delle barriere principali per gli investitori istituzionali: la gestione diretta dei wallet e la custodia delle chiavi private.
Con IBIT, gli investitori possono ora esporsi a Bitcoin in modo regolamentato, liquido e trasparente, beneficiando della reputazione di BlackRock in materia di compliance e governance.
La custodia sicura affidata a Coinbase e la gestione regolata hanno reso il prodotto particolarmente appetibile anche per fondi pensione, banche e gestori patrimoniali.
Secondo gli analisti, questa apertura sta provocando un trasferimento di capitali dai tradizionali ETF azionari, come lo SPDR S&P 500, verso i nuovi fondi su asset digitali.
Un cambiamento che potrebbe ridisegnare l’allocazione globale dei portafogli nei prossimi anni.
La corsa dei grandi fondi e il potenziale di Bitcoin
Il boom degli ETF ha riportato Bitcoin al centro delle strategie macro. Solo pochi giorni fa, in Europa, ha fatto scalpore la notizia dell’investimento in ETF Bitcoin del fondo sovrano del Lussemburgo e gli esempi sono destinati a moltiplicarsi.
Dopo aver superato i 107.000 dollari a ottobre, diversi esperti di Wall Street – tra cui David Puell (Ark Invest) e Tom Lee (Fundstrat) – vedono per il prossimo decennio un potenziale di crescita compreso tra +500% e +3.000%, con stime che arrivano fino a 1 milione di dollari per BTC entro il 2033.
La logica è semplice: l’offerta di Bitcoin è fissa a 21 milioni di unità, mentre la domanda cresce con l’ingresso di fondi, banche e istituzioni.
Anche un modesto spostamento – appena il 2% dei 130 trilioni di dollari gestiti globalmente – potrebbe far esplodere la capitalizzazione del mercato crypto oltre i 10 trilioni.
Il nuovo equilibrio tra istituzioni e crypto
L’espansione degli ETF segna una nuova fase di maturità per l’ecosistema digitale.
Per anni, Bitcoin è stato percepito come un asset speculativo, dominato da investitori retail e dinamiche di hype.
Oggi, con BlackRock, Fidelity e Invesco in prima linea, le criptovalute entrano definitivamente nella finanza tradizionale.
Questa trasformazione non riguarda solo la tecnologia, ma anche la politica monetaria e la distribuzione del potere finanziario globale.
L’ingresso massiccio di capitali istituzionali potrebbe ridurre la volatilità, aumentare la liquidità e rendere Bitcoin una componente stabile dei portafogli multi-asset.
“Non è più una scommessa, è una strategia di lungo periodo”, commentano gli analisti di Bitwise. “BlackRock non investe per cavalcare l’onda, ma per creare il futuro del mercato.”
Il rovescio della medaglia: volatilità e dipendenza macro
Tuttavia, l’euforia non cancella i rischi. Bitcoin resta un asset altamente volatile, soggetto a correzioni improvvise in risposta a shock macroeconomici, decisioni della Fed o tensioni geopolitiche.
Negli ultimi tre anni ha registrato almeno tre correzioni superiori al 20%, un livello di rischio che richiede prudenza anche agli investitori più sofisticati.
Gli ETF Bitcoin, pur offrendo un accesso semplificato, non eliminano la volatilità sottostante del Bitcoin spot.
L’orizzonte temporale resta quindi fondamentale: chi investe in IBIT o strumenti analoghi dovrebbe adottare una prospettiva a lungo termine, in linea con l’approccio istituzionale dei grandi fondi.
ETF Bitcoin: la nuova frontiera della finanza digitale
L’acquisto massiccio di ETF BlackRock su Bitcoin da parte dei miliardari di Wall Street segna un passaggio simbolico: la finanza tradizionale ha ufficialmente abbracciato la blockchain.
IBIT non è solo un prodotto d’investimento, ma il ponte che collega due mondi finora separati – quello regolato delle banche e quello decentralizzato delle criptovalute.
E se le previsioni di crescita si avvereranno, il Bitcoin ETF potrebbe diventare il motore di una delle più grandi rivoluzioni finanziarie del secolo.