Wall Street si prepara a una sfida senza precedenti che vede contrapporsi colossi delle criptovalute e giganti della finanza tradizionale (TradFi).
L’obiettivo? Conquistare una fetta del mercato azionario da 62.000 miliardi di dollari, permettendo agli investitori di scambiare versioni “tokenizzate” di azioni come Apple, Tesla o JPMorgan Chase.
Scopriamo subito come si scontra il mondo Crypto con la finanza tradizionale, anche perché si gioca proprio su questo piano il futuro del mercato azionario USA.
Secondo i promotori, la tokenizzazione delle azioni apporterebbe alcuni rilevanti benefici agli investitori:
- scambiare titoli 24 ore su 24, 7 giorni su 7
- ridurre i costi di intermediazione
- aprire il mercato azionario a una platea globale
Ma la partita è anche regolatoria: cambiare le regole dello scambio titoli negli USA potrebbe catapultare le società crypto ai vertici della finanza mondiale.
Il ruolo di Donald Trump nella nuova corsa alla tokenizzazione
A guidare questo cambiamento c’è Donald Trump, tornato alla Casa Bianca con una posizione apertamente favorevole alle criptovalute.
Trump ha nominato alleati del settore in ruoli regolatori chiave, rilanciato i prezzi dei token e alimentato l’ottimismo sulle prospettive della blockchain negli Stati Uniti.
La sua linea politica ha acceso le ambizioni di diversi player:
- Coinbase (il più grande exchange USA)
- Robinhood
- Kraken
Questi operatori puntano a ottenere il via libera dalla SEC per le azioni tokenizzate. Anche se la cornice normativa rimane incerta, una nuova spinta per gli investitori a comprare Bitcoin nel 2025 sembra praticamente ovvia.
Come funziona la tokenizzazione delle azioni
La tokenizzazione delle azioni consiste nel rappresentare un asset tradizionale (come un’azione) sulla blockchain.
In pratica:
- ogni token rappresenta una quota dell’azione reale
- la blockchain diventa il registro di proprietà
- le transazioni possono avvenire in qualsiasi momento, a livello globale
Secondo Don Wilson (CEO di DRW), la distinzione tra azioni tradizionali e azioni tokenizzate potrebbe scomparire entro dieci anni: “Non useremo più nemmeno il termine ‘equities tokenizzate’.”
Le resistenze di Wall Street
Come prevedibile, i giganti della finanza tradizionale stanno reagendo. Molti chiedono che le azioni tokenizzate siano trattate come titoli normali, con le stesse regole e obblighi di registrazione presso la SEC.
Organizzazioni come la Securities Industry and Financial Markets Association temono che regolamenti “più leggeri” per i player crypto possano avere effetti neanche troppo imprevedibili:
- creare due mercati paralleli (uno tradizionale e uno tokenizzato)
- aumentare la volatilità
- ridurre la protezione degli investitori
Secondo Kenneth Bentsen Jr. (SIFMA), è “assurdo” trattare lo stesso prodotto in modo diverso solo perché utilizza una tecnologia differente.
La posizione della SEC
La Securities and Exchange Commission non ha ancora preso una posizione definitiva. Il presidente Paul Atkins ha dichiarato che l’obiettivo è non lasciare indietro gli americani e ha aperto alla possibilità di modificare radicalmente le regole di trading.
La sfida per la SEC sarà trovare un equilibrio tra i seguenti assetti:
- favorire l’innovazione
- evitare squilibri competitivi
- garantire stabilità e fiducia nei mercati
Trump, le stablecoin e il precedente normativo
La fiducia del settore crypto è rafforzata dal recente successo politico: Trump ha firmato una legge che introduce un quadro normativo per le stablecoin ancorate al dollaro.
Per molti osservatori, si tratta di un segnale che la regolamentazione per le azioni tokenizzate potrebbe seguire la stessa strada.
Come ha dichiarato Corey Frayer (ex consulente SEC):
“Le banche hanno perso la battaglia sulle stablecoin e ora affrontano una concorrenza rapida e aggressiva.”
TradFi può adattarsi (e magari vincere)
Mangiare il “pranzo” di Wall Street non sarà semplice. Le istituzioni finanziarie tradizionali hanno dimostrato nel tempo di sapersi adattare, anche acquistando o investendo nei nuovi competitor. Dal canto loro, BlackRock e altri giganti hanno già iniziato a sperimentare la tokenizzazione.
La vera incognita rimane la domanda degli investitori retail: solo l’8% degli americani ha utilizzato criptovalute nel 2024, in calo rispetto al 10% registrato nel 2022.
Insomma, mentre Ethereum compie 10 anni e Paypal apre ai pagamenti in criptovalute, le novità nel mondo crypto sembrano riservarci continue sorprese, come dimostra anche la scalata di Pepeto, il memecoin che sta rubando rapidamente la scena nell’estate 2025. Continua a seguirci per avere tutte le news in tempo reale!